Soccorso alpino: arrivano i droni SHERPA!

Soprattutto nella stagione invernale, ma non solo, le montagne sono prese d’assalto da sciatori e alpinisti e gli incidenti, così come gli smarrimenti, sono molto diffusi.

Il problema è che in contesti del genere, specie a seconda della stagione, i salvataggi risultano molto complicati a causa del maltempo, dei venti in quota che ostacolano il lavoro degli elicotteri, della neve e del terreno sconnesso che mettono a repentaglio le stesse vite delle squadre di ricerca e soccorso sul campo.

Ed è qui che entrano in campo i droni, strumenti in grado di raggiungere in volo luoghi angusti e difficilmente raggiungibili a piedi, integrati in un innovativo sistema di ricerca e soccorso, coordinato dall’Università Alma Mater Studiorum di Bologna, chiamato “SHERPA“, sigla che sta per “Smart collaboration between Humans and ground-aErial Robots for imProving rescuing activities in Alpine environments”. Droni, robotica ed esseri umani uniscono insomma le forze per migliorare l’efficacia e l’efficienza dell’intervento di ricerca e soccorso.

Dal punto di vista pratico, ad esempio in caso di valanghe, lo scopo è quello di raggiungere rapidamente la zona della slavina e localizzare i dispersi sotto la neve, operazione che con i sistemi tradizionale richiede molto tempo, mentre i droni SHERPA sono in grado di raggiungere e monitorare una determinata area in qualche minuto, utilizzando i loro avanzati sensori per captare i segnali radio ARVA (gli impulsi inviati dai segnalatori indossati dai dispersi) e individuare la presenza di persone sepolte da uno strato di neve profondo fino a 3 metri.

È il caso di parlare di una vera e propria manna dal cielo, in una situazione in cui il tempo fa la differenza tra la vita e la morte delle vittime.

Ecco un video sul nuovo sistema di salvataggio SHERPA coi droni: